Linux kernel 2.6.29, semplice aggiornamento o qualche cosa di più?
A prima vista si direbbe un classico aggiornamento del kernel per fixare qualche piccolo bug o per rendere più sicuro di quanto non lo sia già il celebratissimo SO open source, ma guardando con più attenzione e nei minimi dettagli si può capire che questa nuova release, oltre a presentare il nuovo logo temporaneo, Tuz, volto a sensibilizzare la comunità sul pericolo di estinzione del diavolo della Tasmania, spicca soprattutto l’aumento delle linee di codice che vanno a comporre il cuore del sistema operativo portate a 11.010.647; merito soprattutto dei 1.166 sviluppatori che hanno lavorato per conto di aziende come: IBM, Intel, Oracle e Red Hat, che non hanno solo corretto qualche bug, ma rimodernato l’intera carrozzeria al pinguino.
Ma quali sono le novità più importanti introdotte con questo aggiornamento? Vediamole una per una….
– Supporto per la modalità Access Point integrata nel Kernel: per rendere più facile la connessione ad internet senza fili;
– Supporto per il Kernel mode-setting: per rendere compatibili gli hardware marchiati Intel;
– Supporot per il nuovo file system brtfs, attualmente alla versione 0.18;
– Aggiornamento del Graphics Execution Manager;
– Aggiunto il supporto allo stack 802.16 WiMax e a eCryptfs per consentire una potente crittografia del file system;
– Introduzione di SquashFS alla versione 4.0 che ora supporto le architetture a 64 bit (x32);
Per un elenco completo delle novità e dei bugfix non resta che andare sul sito www.kernel.org e leggere il changelog, e ovviamente sempre su questo sito è possibile scaricare i sorgenti di questa nuova release.
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